Sunday, November 8, 2009

Musei e Oratori di Contrada: l'Onda

L’Oratorio della Contrada dell'Onda è dedicato a San Giuseppe perché prima di diventare di proprietà dell’Onda nel 1787, esso apparteneva alla Compagnia dei Legnaioli della zona.

La sua costruzione va dal 1522 al 1550.

Prima gli 'ondaioli' officiavano nella Chiesa della Visitazione di Maria Santissima, annessa alla parrocchia di San Salvatore.

L’impianto dell'Oratorio è a croce greca con una cupola molto bella a forma di ombrello.

L’ingresso è chiuso da una grande cancellata lignea.

Nel Museo è presente la gipsoteca di Giovanni Dupré, scultore senese dell’800 nato in questo rione.

Come in ogni Contrada anche qui i contradaioli caduti in guerra vengono ricordati con una targa. In più, qui nell’Onda, all’interno del Museo è presente una Cappella in loro onore con la bellissima scultura ‘Il dolore’ di Amalia Dupré, figlia di Giovanni.

Tra i drappelloni vinti presenti nella Sala delle Vittorie mi ha colpito molto quello del 1980 dedicato a San Bernardino da Siena per i suoi colori vivaci e lo stile un po’ naif. A proposito di questo drappellone mi ha raccontato la guida che esso è stato oggetto di una causa giudiziaria tra la Contrada e l’autore poiché quest’ultimo aveva preteso i diritti di autore per la riproduzione dell’opera sulla carta stampata.

Per ogni Vittoria infatti le Contrade pubblicano il cosiddetto Numero Unico con foto, commenti e articoli vari.

L’Onda perse la causa ma da quell’anno in poi il Sindaco introdusse una norme in base alla quale gli autori dei drappelloni non avrebbero potuto vantare alcun diritto una volta consegnata al Comune la loro opera. Il drappellone del 1995, ultimo Palio vinto dalla Contrada, è dedicato al Miracolo di Provenzano, la Madonna alla quale è dedicato il Palio di Luglio.

Ricordo ancora la bellissima festa della Vittoria.

L’Onda, come ogni Contrada, disponde di un prorpio Archivio; ma ciò che distingue l'archivio dell'Onda da quelli delle altre Contrade è che esso ha la documentazione più antica e cioè dal 1524 tant'è che a volte addirittura il Comune di Siena chiede di poterlo consultare.

5: un episodio avvenuto durante l'occupazione fiorentina e spagnola della città. Verso la fine del Cinquecento una famosa Pietà conservata in un tabernacolo nel rione dove aveva abitato Provenzano Salvani, che si diceva essere stata posta nella sua collocazione da Santa Caterina tre secoli prima, fu oltraggiata da un soldato spagnolo. Forse in preda all'alcool, egli sparò alla statua, rimanendo ucciso dall'esplosione del suo stesso archibugio. Era il 2 luglio e, per commemorare il miracolo fatto dalla Vergine protettrice di Siena contro gli occupanti, i cittadini cominciarono di anno in anno a celebrare con sempre maggiore sfarzo l'anniversario. Tra le varie celebrazioni, fu naturale inserire una corsa del Palio. Nel 1611 fu anche innalzata la Basilica di Provenzano che custodisce ancora oggi quello che resta dell'immagine sacra oltraggiata, la Madonna di Provenzano.

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scritto da Amina

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